Believe – Serie tv. Poteri cosmici e dietro la mano di Cuaròn
Parlare di Believe in un senso negativo o in uno completamente positivo è impossibile al momento: il primo episodio della serie tv ideata da Alfonso Cuaròn (premio Oscar a la regia per Gravity) lascia gli stessi dubbi del secondo, e andando avanti non è detto che ci si possa fare le idee più chiare.
L’impressione è che sia sempre in bilico, fra l’abisso e una buona sufficienza.
BELIEVE – LA TRAMA
La storia è semplice: Bo ha 10 anni e ha dei poteri mentali soprannaturali. Muove gli oggetti, crea vortici e chissà quante diavolerie. Per questo motivo Winter e i True Believes la proteggono e aiutano la bambina a nascondersi da un’organizzazione genetica che studia i bambini come lei, e che vorrebbero usarla per scopi ben poco nobili.
In tutto questo si incastra un personaggio che con questa guerra fra credenti e scienziati pazzi non c’entra nulla: Tate (Jake McLaughlin) è un ex condannato a morte che viene liberato da Winter, che lo sceglie come guardiano per proteggere la bambina.
DIETRO LA MANO DI CUARON
La mano di Cuaròn se vogliamo dirla tutta si vede in più di una scena, soprattutto quella di apertura, dove Bo e i suoi genitori adottivi fanno un incidente in macchina: come in Gravity la camera rende gli ambienti claustrofobici, e ci trascina giù nel burrone con la macchina. Oppure sempre rimanendo concentrati sul primo episodio c’è il tornado di piccioni che Bo crea per impedire ad un agente di rapirla e di fare del male a Tate.
Il resto, purtroppo, assomiglia pericolosamente a una serie tv dal grande potenziale che è stata Touch: grande potenziale attenzione, per il resto la serie tv della Fox, cancellata dopo due stagioni, era di una noia mortale e a tratti recitato malissimo, anche da Kiefer Sutherland. Ritornando a Believe il modus operandi è appunto simile a Touch: bambino prodigio che fa del bene agli altri (una persona diversa per puntata) e un garante che lo aiuta e cerca di comprenderlo.
Quindi? Quindi la regia è attenta, alcuni twist piacciono, ma per il momento non ha l’identità sperata, nè tanto meno giustifica i 40 minuti di episodio a botta.
Con un’intera stagione forse ci si farà un’idea un po’ più chiara; per ora in Usa i risultati in termini di ascolti sono buoni e per i non amanti dei sottotitoli una buona notizia: Believe arriverà anche in Italia a settembre.