Girlboss è la serie tv di Netflix che piacerà a tutti i trentenni

Girlboss è la serie tv di Netflix che racconta la storia di un e-commerce – Nasty Gal -, degli anni di transizione fra analogico e completamente digitale, e dell’enpowerment femminile.
Prendete l’inizio dello shopping online, prendete MySpace, il boom delle band indierock che nessuno conosceva, il crollo nervoso di Britney Spears. Prendete i forum, le chat che non erano quelle di Facebook e l’era pre tinder.
Se avete 30 anni – più o meno – il vostro cuore farà Boom.
Forse molti di voi non lo conosceranno: Nasty Gal è – anzi era – un e-commerce e una catena di negozi molto popolare da fine anni degli 2000 in su. Lo stile di Nasty Gal ha fatto impazzire americane e non: vestiti audaci, scarpe da altissime con tacchi vertiginosi e accessori a metà fra conigliette di Playboy e hipster.
Ecco NastyGal era pre-hipster.
L’artefice di questo impero della moda che viene dal basso è Sophia Amoruso, che qui viene interpretato da Britt Robertson, giovane attrice da qualche ruolo marginale in tv fra cui Life Unexpected, The Circle e protagonista del film Tomorrowland con George Clooney.
Girlboss Serie Tv – Trama
Siamo a San Francisco nel 2006: Sophia non ha né arte né parte. Impreca, ha un brutto carattere, non ha soldi, si licenzia da un lavoro all’altro e ha abbandonato il college. Ma Sophia ha all’improvviso un’idea: quella di vendere abiti vintage con un tocco moderno su eBay. Il trucco sta in belle foto e nel proporre un look alternativo già nelle foto: insomma il mondo pre-Depop (non sai cos’è Depop? Qui).
La cosa ha un grande successo: ad aiutarla nella scalata al successo la sua migliore amica Annie (la divertentissima Ellie Reed) e tutta una serie di personaggi sui generis ma di cui vi innamorerete presto, interpretati da gueststar favolose, vedi Jim Rash di Community, che qui è il proprietario di un negozio di abiti vintage, o Melanie Lynskey, nemica su eBay di Sophia.
Girlboss – La Prima Stagione
Una bella dramedy Girlboss: il trailer della serie tv di Netflix, prodotta fra gli altri da Charlize Theron, faceva intendere un racconto meno raffinato, più grossolano e superficiale.
E invece Girlboss ha più di un punto positivo: la protagonista sboccata un po’ eccessiva, ma quanto basta, che ri-disegna un differente profilo di ragazza, determinata, sexy ma non convenzionale. In più considerate qui il piccolo revival: siamo in pieni anni ’00, quando internet si c’era, ma gli e-commerce e i social erano ancora ad uno stadio primordiale. Facebook, per intenderci, era ancora lontano dal conquistare il mondo, la scena musicale era fatta da tanti gruppi sconosciuti, The OC andava in onda con l’episodio della morte di Marissa, mentre contemporaneamente iniziava Lost.
Insomma l’inizio del mondo in cui viviamo ora, il mondo dei nostri 20 anni (per chi adesso è nei 30 o su di lì).
Ma Girlboss è perfortuna anche un bel racconto di amicizia al femminile, cosa che non si vede spesso in tv; senza scadere nel banale qui si parla di donne e di rapporto fra donne con toni assolutamente positivi, come positivo è ancora oggi il personaggio di Sophia Amoruso, che nella realtà – oltre a scrivere libri sulla sua esperienza di “girlboss” – tiene anche degli incontri fra donne che vogliono incontrare altre donne brave nel loro lavoro.
Update: dopo la prima stagione Girlboss è stato cancellato da Netflix. Non ci sarà dunque una seconda stagione