Leggende metropolitane sul Natale
Fine anno, tempo di classifiche. Essendo Roar un portale autorevole nel campo del bizzarro, non potevamo esimerci da una classifica grottesca anche sulla più santa delle feste cristiane.
Il Natale appunto (so che qualcuno aveva già pensato alla Pasqua. La risposta è no. Perchè? Perchè lo dice ROAR). In occasione del Santo Natale ROAR vi tedia con 5 leggende metropolitane da sfatare o trangugiare con pandoro. Pronti? Via!
5) L’ALBERO DI NATALE
La rappresentazione di conifere addobbate con candele, dolci e monili è da ricondurre a un’usanza pubblica dei primi cristiani, i quali usavano riempire le piazze antistanti i luoghi culto con alberelli sempre-verdi addobbati. La scelta della conifera è motivata dall’identificazione fra Dio e l’Albero della Vita (Genesi 2, 3). Il primo albero albero di Natale fu eretto in quella che oggi è la Piazza di San Pietro, per manifestare la resistenza durante le prime persecuzioni verso i cristiani.
Vero o Falso?
Falso. Sembrerebbero essere i paesi di lingua tedesca i creatori dell’Albero di Natale. Le principali città contendenti sono Brema (1570) e Riga (1510). La città di Riga, per fare le cose in grande, ha messo nella pubblica piazza una targa autocelebrativa in cui si proclama “Sede del primo albero di capodanno” (targa tradotta in ben 8 lingue). Per quello che riguarda l’antichità, l’albero di Natale è tutt’altro che di origine cattolica. La sua derivazione è pagana!
Si tratta infatti della rappresentazione dell’Albero Cosmico Indiano, solo in seguito assorbita dal Cristianesimo. Fino al regno di Giovani Paolo II è stato considerato un simbolo dei cattolici ortodossi.
Volendo scendere ancor più nel dettaglio, numerosi antropologi specializzati nello studio delle civiltà orientali, riconducono al culto del Dio Sole – Ra per gli egiziani – l’usanza di addobbare con lumini le piramidi, proprio nel nostro “xmas time”. La tradizione è stata poi ripresa e tradotta secondo la simbologia dei grandi culti religiosi, fino ad arrivare così come la conosciamo ai giorni nostri. Insomma, il primo albero di Natale cattolico sembrerebbe essere made in Egitto!
4) IL PRESEPE
Il termine presepe deriva dal latino praesaepe e vuol dire -indovinate?- “mangiatoia”! Il primo presepe di cui si ha memoria fu allestito da Francesco d’Assisi nel 1223. Da allora, il cuore culturale del presepe si è sempre sviluppato in Italia. Molti dei particolari scenografici derivano dai vangeli apocrifi.
Vero o Falso?
Vero. Il presepe è nato e si è sviluppato in Italia. Confermata anche la dovizia di particolari scenografici che deriva dai vangeli apocrifi. Sapete dove si trova il più antico presepe monumentale presente in Italia? “A Napoli, più precisamente a San Gregorio Armeno”, penserete voi. E invece no. È a Bologna, precisamente nella Basilica di Santo Stefano.
La Dotta vanta infatti un’antica tradizione presepistica: la nascita dei Mercatini di Santa Lucia si deve proprio al fenomeno dei presepi. Gli artigiani di Bologna usavano vendere le statuine della rappresentazione della Natività già nel XVIII secolo. Secolo in cui nacque la “faida dei presepi” fra le famiglie nobili di Bologna e Napoli: il “contest” prevedeva la realizzazione del presepe più bello. Ahimè, non ho ritrovato cronache dell’epoca con i nomi dei vincitori.
Eccoci ai piedi del podio…
3) LA TREGUA DI NATALE
Nel 1914, durante la prima guerra mondiale, i militari tedeschi riuscirono a interrompere la Grande Guerra nella regione di Ypres (Belgio). La tregua di Natale, celebrata con trincee decorate con lumini, permise ai soldati di raccogliere le salme dei compagni caduti. Si interruppe con la partita di calcio fra Scozzesi e Sassoni. Il pallone urtò la trincea dei tedeschi, i quali ripresero a sparare, convinti della violazione della tregua.
Vero o Falso?
Vero. Nel 1914 i soldati tedeschi addobbarono le trincee della zona di Ypres con dei lumini e misero candele sugli alberi. Iniziarono a intonare canti natalizi in tedesco. Il fronte inglese rispose con canti tradizionali nella propria lingua. Questa intesa permise non solo il recupero delle salme, ma anche uno “scambio di doni” fra soldati dei diversi schieramenti. Rum, cioccolata, sigari: un momento unico per quella che fu una guerra combattuta corpo a corpo. Diverse versioni circolano sulla partita fra Sassoni e Scozzesi. Oltre a quella ufficiale della violazione della tregua, ve n’è una molto più banale. Durante la partita la palla urtò il filo spinato e si sgonfiò. Non potendo più giocare, i soldati ripresero gli scontri.
La tregua di Natale è un caso storico più unico che raro. La propaganda pre-conflitto aveva provveduto a costruire un’immagine disumana del nemico. Lo scambio di doni, le candele sugli alberi e i canti di Natale avevano vanificato la propaganda e umanizzato l’ Altro. Da quella volta, proprio sotto Natale ,i militari britannici ebbero l’ordine di intensificare scontri e bombardamenti.
Se volete “vederne” di più, Christian Carion nel 2005 ha scritto e diretto un film a dir poco meraviglioso su questo singolare episodio, Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia. Il film è stato candidato nel 2006 al Golden Globe e agli Oscar come miglior film straniero, assegnato però (a mio parere infelicemente) alla pellicola Il suo nome è Tsotsi (de gustibus …).
2) BABBO NATALE
Vi piace Babbo Natale così com’è? Vestito di rosso e bianco. Rubicondo e anziano. Vi piace, eh? Beh, sappiate che Babbo Natale così come lo conosciamo oggi è il frutto di un’abile strategia di marketing a opera della bevanda gasata più usata per la digestione dai miei inquilini: la COCA-COLA! Non ci credete? Ebbene si. La tradizione pre-Coca-Cola vuole che Babbo Natale fosse vestito di verde e bianco. Fu il 1931 l’anno in cui Haddon Sundblom vestì il nostro simpatico vecchietto di ROSSO Coca-Cola. Il pubblicitario della nota bevanda creò per le pubblicità natalizie di quell’anno una serie di bozzetti in cui Babbo Natale era vestito non più di verde ma di rosso. L’iniziativa piacque talmente tanto che da allora Santa Claus veste solo Coca Cola style!
Vero o Falso?
Vero e Falso. Separiamo la leggenda dalla storia.
- 1809 – Washington Irving pubblica un saggio sulle tradizioni storiche e culturali di New York dal titolo A History of New York: nella sua opera si approfondisce anche la figura di Santa Claus, o meglio San Nicola. Il ritratto di San Nicola è breve ma molto esauriente: un uomo anziano che cavalca le cime degli alberi e porta regali ai bimbi.
- 1821 – William Gilley pubblica un saggio poetico su Santeclaus, un vecchietto vestito di pelliccia che viaggia su una slitta trainata da renne e che porta regali ai bambini.
- 1823 – Clement Clarke Moore pubblica “An Account of a Visit from St. Nicholas”, opera più nota al pubblico col titolo “It was the night bifore chirstmas…”. Nei suoi versi troviamo la vicenda di San Nicola, un folletto trainato da 8 renne che calandosi per i camini fa regali ai più piccini.
- 1863 – Thomas Nast, un illustratore satirico, iniziò a raffigurare Santa Claus non più come un adorabile folletto vestito di verde, ma come un anziano grassoccio molto simile alla nostra iconografia di Babbo Natale.
- 1931 – La Coca-Cola è alla ricerca di una campagna di successo per convincere le casalinghe a portare la Coca-Cola nelle case degli americani. In quello stesso anno infatti, la Coca passa dall’essere venduta solo nei bar all’essere disponibile in confezioni da 6 anche nei supermercati. E il resto della storia lo sapete… 🙂
Se volete leggere altre versioni sulla leggenda di Babbo Natale vi rimandiamo qui.
E al primo posto troviamo…..
1) IL BAMBINELLO, LA STELLA COMETA E LA CAPANNA
Quando Gesù fu nato a Betlemme di Giudea ai tempi del Re Erode, ecco apparire dall’Oriente a Gerusalemme alcuni Magi, i quali andavano chiedendo dove fosse nato il Re dei Giudei, perché – dicevano – avevano visto la sua stella al suo sorgere ed erano venuti ad adorarlo […]. Allora Erode, accolti segretamente i Magi, si informò accuratamente da loro circa l’epoca in cui la stella era apparsa […]. Udito il re, essi partirono ed ecco, la stella che avevano visto al suo sorgere, apparve di fronte a loro, finché si arrestò sul luogo dove stava il Bambino. Matteo (II, 1-2). Ora, non ve la sto a fare lunga…la domanda è sempre la stessa.
Vero o Falso?
Vero un po’ per tutti i culti. La vicenda di Gesù presenta strani tratti comuni con la nascita di Horus (dio del Sole per gli egiziani) e con la mitologia comune che narra la venuta al mondo dei grandi salvatori. Una stella che appare luminosa nel cielo proprio verso la fine di dicembre. Una stella che fa da guida a tre magoi per condurli al cospetto del salvatore. Un salvatore nato da una Vergine…ma andiamo nel dettaglio scientifico e antropologico della storia.
Indagando le religioni antiche, è semplice osservare come i popoli del passato usavano creare i propri miti basandoli sull’osservazione delle stelle, “umanizzando” i personaggi delle proprie osservazioni.
Il 24 dicembre di ogni anno, Sirio si allinea con le tre stelle più brillanti della cintura di Orione, dette i TRE RE. La linea retta formata da i TRE RE + SIRIO indica il punto dell’orizzonte dove il sole sorgerà il 25 dicembre.
Questo non vi ricorda forse i tre RE Magi che seguono la Stella Cometa per trovare la mangiatoia dove è nato Gesù Bambino?! O forse preferite il mito religioso egiziano, quello in cui il salvatore Horus – dio del Sole sotto Nefertiti – nacque in una mangiatoia dalla vergine Isis-Meri il 25 Dicembre, accompagnato da una Stella Luminosa che ne annuncio la nascita a tre saggi?
Una sceneggiatura a rischio di plagio eh? E se vi dicessi che durante il solstizio d’inverno il Sole “muore” per tre giorni (le giornate si accorciano sensibilmente dal 22 al 25 dicembre poichè il Sole rimane vicino alla Croce del Sud) e che, dopo tale periodo, il sole si muove verso nord dando la percezione che le giornate diventino più lunghe…a chi pensate? A qualcuno che è morto e risorto dopo tre giorni? A Gesù oppure a un certo Horus crocifisso fra due ladroni che, dopo l’annuncio alle donne, ascese al cielo dopo 3 giorni? Ops…la storia è la stessa…e poi sono andata fuori tema. Qui si parlava solo di Bambinello e Capanna.
Beh, se volete saperne di più sui punti comuni fra Gesù e Horus vi invito a visitare questa pagina.
Direi che con questo la mia top five è conclusa….e Buone Leggende Metropolitane a tutti