The Borgias: il preair del pilota e ciò che ci manca dei The Tudors

Finita la saga dei Tudors la Showtime ce ne racconta un’altra: quella della lussuriosa famiglia Borgia.
Il mio amore per il trash in costume è una piccola onta, di cui mi macchio fin dalla prima puntata della serie tv che vedeva Jonathan Rhys Meyers interpretare la vita di Enrico VIII.
Entrambe le serie della Showtime, hanno come protagonista un attore di prestigio: con The Borgias la casa di produzione ha volato in alto scegliendo Jeremy Irons.
Il preair del pilota dei Borgia ci mostra una Roma rinascimentale piena di corruzione, complotti, violenza e molto sesso; il legame con l’arte, che ha reso noto in tutto il mondo il periodo storico in questione, è lasciato per ora ai margini, con la sola apparizione di Pinturicchio, in veste di ritrattista delle amanti del papa.
Facendo una considerazione generale c’è molto poco di diverso dalla corte dei Tudors che abbiamo visto in 4 stagioni. D’altronde gli stessi produttori hanno messo bene in chiaro che i due show sono in un certo senso legati; i Borgia sarebbero una prosecuzione naturale dopo la fine della saga inglese.
Per ora brevemente ciò che succede nel pilota:
– Rodrigo Borgia diventa, non molto onestamente, Papa Alessandro VI
– Cesare e Lucrezia, figli del Papa (si a quei tempi tutti gli ecclesiastici avevano una famiglia numerosa), si rincorrono un po’ in un cortiletto rinascimentale…incesto dietro le porte?
– Cesare è anch’esso un uomo di chiesa (anche se il pilota si apre su di lui a letto con una gentile fanciulla), ma non vorrebbe esserlo; vorrebbe sposarsi e fare un po’ quello che gli pare
– Cesare diventa il tirapiedi del padre; il suo compito è di far uccidere un po’ di persone, come il Cardinale Orsini, per garantirgli un inizio papato moderatamente facile.
– Si parla già di matrimoni di convenienza, che hanno come protagonista ovviamente la bella Lucrezia, che ha 14 anni.
A parte una trama storica, che quindi poco lascia all’immaginazione degli sceneggiatori, si parla senza dubbio di un prodotto dal grande budget (la prima puntata è stata diretta da Neil Jordan, Intervista col vampiro) che ai cultori del genere non dispiacerà. A parte quello i pattern si ripetono, alcuni degli attori andrebbero rimandati alla scuola di recitazione e soprattutto il ritmo non aiuta una serie in molti tratti mediocri.
Sicuramente consigliata ai nostalgici di The Tudors e delle orge regali, ma forse chi non ama lo storico con sesso annesso può risparmiarsela.