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Per gli evasori è finita la pacchia | Controlli a tappeto solo per colpa tua: l’Agenzia delle entrate non scherza più

nuovo redditometro del Fisco
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Nelle scorse ore è arrivata la grossa novità dell’Agenzia delle entrate: ecco che cosa sta per cambiare per sempre.

Non c’è scampo per i contribuenti italiani, da adesso in poi l’ente saprà tutto, e passerà al setaccio ogni minima spesa.

Il Fisco metterà sotto la lente di ingrandimento beni, mutuo, case, barche per verificare tutte le discrepanze tra i redditi dichiarati e quelli accertabili al fine di individuare tutti gli eventuali evasori fiscali.

Sta per tornare dopo ben sei anni, il redditometro, vediamo che cos’è, come funziona e e che cosa comporteranno gli eventuali accertamenti fatti direttamente dell’Agenzia delle entrate.

Agenzia delle entrate, torna in vigore il Redditometro

L’Italia continua a registrare la presenza di molti evasori fiscali, e finti poveri, ovvero contribuenti che invece di pagare le tasse in proporzione ai loro reali guadagni, le evadono dichiarato redditi inferiori rispetto a quelli che percepiscono realmente.

Il problema dell’evasione fiscale abbassa la capacità economica del Paese, a svantaggio dei contribuenti onesti, e crea un buco fiscale che viene poi colmato da tutti noi, dunque chi evade le tasse è come se rubasse un po’ a tutti, rubando allo Stato. Adesso però il Fisco ha deciso di rispolverare un metodo utilizzato negli anni passati per verificare le reali entrate di ciascun cittadino, e confrontarle con le uscite e con quanto esplicitato nella dichiarazione dei redditi, per scovare e smascherare gli imbroglioni. Scopriamo di che cosa si tratta, e come funziona.

nuovo redditometro dell'agenzia delle entrate
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Il metodo per smascherare gli evasori del Fisco

D’ora in poi non sarà più sufficiente fare la dichiarazione dei redditi, ma si dovranno giustificare beni e spese, viaggi, auto, mutuo, e tante voci relative alle entrate e alle uscite di ciascun cittadino d’Italia. Questo perché l’Agenzia delle entrate potrà verificare la capacità contributiva e le tasse  sostenute dai cittadini grazie ad uno strumento chiamato Redditometro.

Non si tratta di un metodo nuovo, anzi, come abbiamo premesso è già stato usato dal Fisco in passato, il redditometro era stato sospeso semplicemente sospeso con l’emanazione del cosiddetto decreto Dignità, convertito in legge il 12 agosto 2018. Il governo Meloni lo ha rilanciato e ora saranno passati al setaccio i redditi dichiarati dal 2018. I controlli saranno fatti sulle spese per l’abitazione, le spese alimentari e quelle per l’abbigliamento, le bollette, l’acquisto di elettrodomestici, le spese sanitarie e per i trasporti, per i telefoni, per l’istruzione, per il tempo libero, gli investimenti, i risparmi e anche eventuali altre utili a stabilire la spesa reale del contribuente.